A cascata su più livelli lungo il bordo di una scogliera che domina il mare, Villa Satyria è un B&B con un’atmosfera rilassata che evoca echi della Magna Grecia e della vita dei primi coloni greci che qui si insediarono.
La struttura è adagiata su una scogliera con vista panoramica su una indistinguibile fusione di cielo e mare. Dalle camere si può apprezzare una vista libera sul Mare Jonio, ma c’è molto di più in questo B&B aggrappato al lato di una scogliera come gli spalti di un anfiteatro greco.
L’architettura della struttura è minimalista con le sue pareti imbiancate e le camere realizzate in una tavolozza di colori tenui, di grigi chiari e bianchi setosi, con terrazze vista mare e lettini per goderti quei romantici tramonti che avvolgono il Mare Jonio ogni sera.
Forse è la posizione di fronte al mare, in un tratto di costa che ben rappresentano gli iconici colori della macchia mediterranea, o forse sono gli interni luminosi che forniscono l’accompagnamento perfetto al sole pugliese, ma tutto qui è discreto, tranquillo e quasi soprannaturalmente calmo. Non c’è nulla che può distrarre da quelle vedute del cielo azzurro, delle rocce della scogliera frastagliata intervallata dal verde brillante delle piante spontanee di capperi e timo che inebriano con i loro tipici profumi mescolati a quelli provenienti dal mare. Tutto questo è un balsamo per l’anima.
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Buona Pasqua 2022
Dove siamo
il nome – la storia
Satyrion (Σατϋριον) è la sede di un antico insediamento sulla costa, localizzato in un piccolo promontorio (Torre di Saturo) fra i due approdi di Porto Saturo e Porto Perone, 3 km di distanza da questo B&B in direzione di Taranto. Il luogo è legato alle vicende storiche della colonizzazione laconica di Taranto, e in tutte le fonti è sempre nominato prima di Taranto stessa , come confermato del resto da recenti estese indagini archeologiche.
Dagli scavi nella vallecola che si apre ai margini dell’altura presso una fonte ancora attiva fino a pochi anni fa e significativamente denominata Satyria dal nome della ninfa eponima del luogo (figlia di Minosse e sposa di Poseidone – dall’unione nacque l’eroe Taras), sono emersi molti indizî che hanno indotto a credere nella presenza di un primitivo santuario in grotta, ora in completa rovina, riferibile a un antico culto indigeno della ninfa, in età arcaica forse associato a quello coloniale ctonio di Persefone-Kore, a cui più tardi per influsso di Taranto sembra congiungersi il culto di Afrodite. Significativi il rinvenimento di statuette raffiguranti Satyria e Taras sul delfino, le quali sembrano richiamare l’antico culto locale della ninfa, e il ritrovamento di una sorta di tesoretto: un ripostiglio con oggetti di oreficeria del IV sec. a.C. e monete di argento e oro di Taranto, Thurii e Heraclea dell’età del Molosso (334-330 a.C.). (fonte enciclopedia Treccani).
Sulle antiche monete di Taranto è raffigurato Taras a cavallo di un delfino che impugna nella mano sinistra un tridente.
Taras e il suo delfino sono oggi rappresentati nello stemma civico della città che lo raffigura a cavallo del cetaceo mentre impugna un tridente e la clamide, il mantello utilizzato dai greci in battaglia.
Album fotografico
Esterno
Interno e camere
Giardino
Le spiagge vicine